5 buoni motivi per cui un Architetto dovrebbe potenziare le proprie soft skills.

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Uno studio dell'Università di Harvard indica che l'85% del nostro successo lavorativo è determinato dalle nostre soft skills. 

Ma, cosa sono le soft skills e come si potenziano? Perchè un architetto dovrebbe potenziare le proprie soft skills?

Innanzitutto, occorre specificare cosa sono le soft skills e in cosa si differenziano dalle hard skills.

Le hard skills sono quelle competenze che si imparano semplicemente dedicando del tempo e dell'attenzione a materie di studio "classiche". Ciò che impariamo all'università sono hard skills. I corsi di aggiornamento per architetti si focalizzano prevalentemente sulle hard skills. L'attività progettuale e di cantiere "classiche" sono hard skills.

Le hard skills sono dunque quelle competenze dimostrate ad esempio dai titoli di studio, dagli attestati di partecipazione ai corsi, dai progetti che abbiamo fatto, e così via. 

Le soft skills invece sono competenze laterali che sviluppiamo grazie ai nostri interessi personali (soft skills esterne), o che arrivano proprio dalla nostra indole, da come siamo noi, come persone, prima che come professionisti (soft skills interne).

Ad esempio, fanno parte delle soft skills interne: 

  • crescita personale, conoscenza profonda di sè 

  • creatività 

  • autocritica 

  • affidabilità 

  • puntualità 

  • problem solving 

  • gestione del tempo 

  • ascolto 

  • predisposizione alla leadership 

  • intelligenza emotiva 

  • etica 

Possono invece rientrare nelle soft skills esterne

  • storytelling 

  • conoscenze laterali 

  • public speaking 

  • lavoro di squadra 

  • attenzione all'evoluzione dei bisogni delle persone 

  • cura del proprio personal brand 

Perché un architetto dovrebbe fermarsi e valutare attentamente, una per una, ciascuna delle precedenti voci? Perché dovrebbe valutare quali dovrebbero essere potenziate o migliorate? 

  1. Forse perchè oggi ci sono migliaia e migliaia di architetti tutti con le stesse hard skills. 

  2. Forse perché le soft skills permettono di ottimizzare il proprio lavoro, rendendolo più divertente, appagante e remunerativo. 

  3. Forse perché oggi ai clienti non basta più sapere che un architetto sappia redigere un progetto edilizio perfetto, ma desiderano qualcosa di più, desiderano essere ascoltati in modo più attento. 

  4. Forse perché oggi più che mai è indispensabile promuoversi al meglio, facendo emergere quali sono le proprie qualità più profonde, quelle che ci rendono davvero unici. 

  5. Forse perché... lo sentiamo giusto, naturale. 

Se dovessi consigliare ad un architetto da cosa partire per potenziare le proprie soft skills, sicuramente suggerirei di partire da quelle interne, in particolare dalla crescita interiore. Perché se non abbiamo accesso a tutte le nostre potenzialità nascoste, è possibile che coltivando le soft skill esterne i risultati possano non essere eccezionali. 

Lavorare su di sé è a mio avviso lo step n. 1 per dare avvio a qualsiasi cambiamento positivo nella propria vita professionale.

È proprio per questo che nel percorso T-Lab per progettisti, la crescita personale è il nucleo centrale.

Ancora più stimolante potrebbe essere approfondire in parallelo altre tematiche oggi essenziali per avere un’attività florida, e che appartengono alle soft skills esterne: ad esempio lo storytelling, il personal brand, la gestione “imprenditoriale” della professione. Quante bellissime cose possiamo imparare!

L’unico limite che potremmo avere, superato quello della volontà, potrebbe essere il tempo.

Ma anche qui, imparare a gestire bene il tempo è una soft skill.

Dunque, armiamoci di determinazione e passione, ma ancor prima di voglia di stare meglio.

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